Rimini | Ricostruzione Galli, il Comune assicura: Costi contenuti e reperti archeologici salvaguardati
Si parla ancora del teatro Galli. Rispetto alla richiesta di ieri da parte del consigliere comunale di Fratelli d’Italia Gioenzo Renzi della sospensione dei lavori per la realizzazione dei piani interrati per i servizi, a fronte di un guadagno economico, 10 milioni, e culturale, la salvaguardia dei ritrovamenti archeologici, il Comune oggi fa i suoi distinguo.
“Il progetto esecutivo di ricostruzione del teatro Galli prevede la realizzazione di un piano seminterrato e di due piani interrati al di sotto del palcoscenico per la collocazione dei vani tecnici, dei magazzini, dei camerini e per l’alloggiamento degli apparati tecnologici della meccanica teatrale, che risultano essenziali per il funzionamento del teatro. La scelta di operare un restauro filologico (“Com’era, dov’era”) non ha permesso di individuare volumi di adeguate dimensioni nella porzione in elevazione dell’edificio”, spiegano come prima cosa dal comune riferendo che lo scavo arriverà a una profondità di circa 9 metri dal piano stradale di piazza Malatesta.
Sotto l’aspetto economico questi lavori comporteranno una spesa che “può essere valutata in circa 2 milioni di euro di opere strutturali ulteriori e in 400mila euro per le opere di finitura, come proposto dal raggruppamento costituito dalla Ditta Cesi di Imola e dalla Cooperativa Costruzioni di Bologna aggiudicatario della gara di appalto, dal momento che numerose lavorazioni devono comunque essere eseguite quali ad esempio i pali di fondazione”.
Rispetto ai ritrovamenti “nella zona relativa alla sala del teatro, su indicazione della Soprintendenza Archeologica di Bologna, si è deciso di eseguire lo scavo archeologico esteso a tutta la superficie fino ad una profondità di circa 1,45 metri dal piano di piazza Cavour, non previsto nel progetto esecutivo approvato. Questa soluzione ha comportato un aumento della cubatura di scavo archeologico nella zona relativa alla sala, ma tale soluzione permetterà di rendere visitabili i trovanti archeologici rinvenuti durante le fasi di scavo, unitamente all’impianto architettonico della cavea realizzata da Poletti”.